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Marco Pini, Consulente SEO e UX Designer

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Il Web Design del futuro. Intervista a Mattia Benedetti

15 Dicembre 2018 - Marco Pini

Quale sarà il futuro del Web Design? Quali legami hanno gli aspetti “visuali” con il digital marketing e l’esperienza utente?

Per saperne e capirne di più intervisto Mattia Benedetti, web designer Senior e SEO. Due chiacchiere con il mio socio nella Web Agency Koris.

Buona lettura

1) Rispetto a quando hai iniziato a realizzare siti internet, quali sono a livello di “web design” le 3 principali novità che riscontri oggi?

quale futuro per il web design ne parliamo con Mattia Benedetti Web Agency KorisPartendo dalle mie prime esperienze, le novità – che non sono più novità – quindi che si sono già affermate saldamente, sono state a mio avviso principalmente queste (rimarrò sulle novità riguardanti l’aspetto “visivo”, che è più nelle mie corde):

1) L’abbandono della tecnologia Flash/ActionScript per la produzione di siti internet…

Sembra quasi impossibile, oggi, considerare che se avessimo detto a qualsiasi web designer di nemmeno quindici anni fa che Flash sarebbe stato abbandonato (non diminuito nel suo utilizzo: abbandonato), questo ci avrebbe riso in faccia.

Più ci penso e più mi sembra incredibile (anche se ovviamente ci sono ben chiare e giuste ragioni, ma non mi voglio dilungare troppo) che questa tecnologia sia stata messa da parte, quantomeno per la produzione di siti internet.

L’abbandono di questa tecnologia ha contribuito tantissimo a quello che la rete sarebbe diventata dopo.

2) L’avvento dei CSS 3.

Questa tecnologia, in parte ha soppiantato, assieme al javascript ovviamente (di cui l’actionscript è figlio), l’accoppiata illustrata nel punto precedente, nella creazione di elementi di “intrattenimento” e di “wow effect” in alcuni siti internet.

FWA, difatti (e non avrebbe potuto fare altro), si è spostato verso siti che fanno massiccio uso di queste tecnologie, per la selezione dei migliori progetti web.

I CSS sono forse il linguaggio di formattazione, come ben sai, in cui mi trovo più a mio agio, sono uno degli elementi che ha rivoluzionato maggiormente la creazione di siti internet, cambiando completamente l’approccio con l’utente e la creazione delle interfacce, semplificando di gran lunga l’impatto visivo e uniformando le proposte di design. Probabilmente a breve sarà il JavaScript a rivoluzionare la costruzione grafica delle interfacce web.

3) La tipografia. O meglio, il marcato uso della tipografia come elemento stesso di caratterizzazione grafica e visiva di un sito internet.

Il fatto che adesso si passi molto tempo nella scelta di una font, nella scelta della sua dimensione, delle proporzioni tra le dimensioni dei vari titoli, corpo del testo, elenchi puntati e blockquote, è una grande novità rispetto a quando ho iniziato a realizzare siti web.

Ovviamente, anche su questo aspetto, il tutto si è spinto, in certi casi, anche troppo oltre (penso ad esempio a lettering.js), però direi che questa maggiore attenzione sulla tipografia è stato un passo fondamentale per rendere fruibili le pagine internet. Molto più fruibili di come erano qualche anno fa, un bel passo nella direzione di un web usabile ed accessibile e “visivamente gradevole”.

2) Oggi, quasi tutti i siti web che realizziamo (non tutti) sono basati su CMS (WordPress, Joomla, Prestashop ecc.) secondo te quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questi strumenti?

Il tema CMS (vedi anche sito web custom o cms?) è complesso e servirebbe molto tempo per affrontarlo.

“Idealmente“, i vantaggi, a livello lavorativo, nella creazione di un sito internet tramite CMS, sono molto rilevanti: back-office e lato utente generalmente ben sviluppati e testati, facilità nell’aggiungere feauture anche complesse al sito, comunità attivissime per la risoluzione dei problemi e aggiornamenti costanti per rimanere sempre “al passo coi tempi”.

In realtà, gli stessi vantaggi dei CMS nascondono gli svantaggi dello strumento, e riguardano un cambiamento di approccio al lavoro molto interessante: i back-office dei CMS sono, in alcuni casi (penso a Joomla) molto complessi per utenti non abituati a lavorare sulle interfacce web.

Sono testati, ma non da te che stai sviluppando il progetto web e spesso si possono creare problemi dati dalla troppa fiducia nello strumento e nel testing effettuato dai team di produzione e a volte seguono logiche che sono diverse rispetto a quelle dei clienti.

L’aggiunta delle feauture però diventa sicuramente molto semplificata nei CMS:

hai tutto a un click dall’installazione e niente ti vieta di strozzare un sito in un’infinità di plugin di cui puoi perdere completamente traccia, di cui non ricordi più, a distanza di tempo, neanche il motivo per cui li avevi installati (esagero, ma, in alcuni “casi di lavoro” che abbiamo preso in carico in agenzia, come ricorderai, neanche più di tanto); per non parlare della sicurezza… i CMS sono strumenti ottimi, ma se non sono dati “in mano” a “cugini” o ad improvvisati, ma con attenzione e sempre considerando il tipo di progetto web che si sta avviando.

Le comunità che “ruotano intorno” ai CMS (che sia Prestashop o che sia WordPress si trova davvero una documentazione molto vasta) e salvano realmente la giornata, in alcuni casi, ma ti portano inevitabilmente a conoscere meno di ciò che sta effettivamente succedendo sul tuo progetto: ti affidi in certi casi alla risposta trovata sulla rete, per cercare di districarti tra le decine di migliaia di file di un tipico CMS.

Gli aggiornamenti… Beh, gli aggiornamenti servono (come servono i backup: hai un cms chi si occupa dei backup periodici?). Anche se, pure questa parte porta ad una problematica: non dipendono dalla tua volontà.

A livello di gestione di un lavoro, non sempre è essenziale “catturare” la novità appena questa si presenta e in un CMS non lo puoi fare.

Credo che in generale il CMS sia un favoloso strumento, su cui, in certi casi, non hai controllo, quindi come sempre dipende dal progetto e dall’analisi iniziale che sono fondamentali per avviare bene un progetto web.

3) Mi ha colpito molto una tua recente riflessione sulla “finzione” su internet (sull’advertising “mascherato” da contenuto o articolo di un blog in particolare). Spesso la pubblicità sul web è nascosta, cosa si dovrebbe fare per “formare” utenti digitalmente consapevoli su queste tematiche?

Si, è una cosa che andrebbe sicuramente spiegata, illustrata.

Potrebbero essere previste campagne di sensibilizzazione sul tema, da parte di associazioni di consumatori e quant’altro… non so come un messaggio del genere potrebbe “arrivare” agli utenti di oggi, bersagliati da miliardi di contenuti e messaggi al secondo, ma il tema dovrebbe essere sicuramente illustrato con chiarezza e trasparenza a partire da noi addetti ai lavori che operiamo nella “comunicazione web”.

Credo che potrebbe bastare un semplice consiglio derivato dal buon senso, ovvero: non fidarti mai completamente di ciò che leggi su internet. Informati da più fonti possibili e sappi che, purtroppo, le esigenze di un marketing poco etico e molto aggressivo a volte sono messe davanti alle esigenze delle persone che fruiscono la rete (ci sono marketer e agenzie “senza scrupoli” da questo punto di vista, c’è tanta strada da fare).

4) Qual’è il ruolo del visual in un e-commerce? E’ ancora un elemento centrale nella progettazione?

Penso che il design e il visual siano ancora elementi fondamentali, anche se è cambiato il lavoro e la “percezione” del design, oltre ovviamente agli stili che nel web si muovono davvero molto velocemente.

Il lavoro visuale è – dovrebbe essere – molto più integrato con il resto del team, nel senso che il “grafico” dovrebbe mettere da parte alcune velleità tipiche del suo lavoro e privilegiare la linearità di approccio, ripetendosi mentalmente, come un mantra, il paradigma “less is more“.

Diciamo che, come altra sostanziale differenza, sempre per la mia esperienza, il lavoro del grafico web si sta componendo molto di più di progettazione preliminare che di lavoro effettivo; questa progettazione deve essere condivisa con il comparto SEO, con i social marketer, con i programmatori back-end e front-end, insomma, con tutto il gruppo di lavoro.

Il processo di lavoro “elaboriamo un progetto e poi vediamo il grafico cosa ci propone” penso – e spero – che non venga più seguito, se non in produzioni estemporanee, la progettazione è fondamentale nel web.

5) Che consigli daresti ad un ragazzo/a che vuole lavorare su internet come web designer? Cosa gli consiglieresti di imparare?

Gli consiglierei di imparare un po’ più di programmazione di non snobbarla nell’epoca dei cms e dei siti “one click” (che per altro non esistono e non sono mai funzionali per ottenere risultati concreti).

Soprattutto gli direi di imparare a programmare in javascript, di imparare ad utilizzare librerie come l’immancabile jQuery e contemporaneamente di non perdere di vista l’interdisciplinarietà che dovrebbe essere presente in qualsiasi lavoro.

Imparare ad essere un ottimo sviluppatore front-end è sicuramente buono, ma è ancora meglio, ad esempio, aver fatto studi classici prima di cimentarsi con la programmazione: è necessario, infatti, a mio avviso, mantenere una flessibilità ed una duttilità mentale notevole per fare al meglio qualsiasi lavoro e per trarne, magari, anche, soddisfazioni inaspettate.

Gli consiglierei poi di cimentarsi con la produzione di “web app” che, ovviamente, hanno un ruolo sempre più importante – anche e soprattutto concettualmente – nella produzione web.

6) Come vedi l’avvento dell’era dei “template” per realizzare i siti web? Sono un ostacolo alla creatività e alla qualità di un progetto oppure no?

Ho sempre visto i template come un grande sistema di ottimizzazione del lavoro. Non ci vedo ostacoli alla creatività, dato che qualsiasi elemento del template può essere – e viene – modificato, nel corso del lavoro.

La ripetibilità e la conformità di alcuni elementi presenti nei template più professionali e diffusi aiutano, poi, a mio avviso a rendere il mondo del web meno “far west” e più lineare e comprensibile: ci fanno ovviamente comodo, come utenti della strada, cartelli similari tra Paese e Paese, ma allora perché da utenti web dobbiamo ancora interagire con pulsanti di aggiunta al carrello significativamente differenti da e-commerce a e-commerce? La linearità e la comprensibilità nel web sono stati fortemente aiutati dalla presenza di CMS e di template.

Circa le problematiche, nei template riscontro gli stessi problemi che ho illustrato per i CMS…

E’ un tema complesso, come ho giā detto, e sarebbe necessaria una riflessione molto pių ampia, riguardante l’intera produzione informatica mondiale.

Per una riflessione molto bella e approfondita sull’argomento, rimando a questo link, che condivido totalmente: tonsky.me/blog/disenchantment/it/.

Dopo averlo letto, magari potrete apprezzare che il punto sostanziale è che, come comunità globale – quindi non solo nel nostro lavoro – non ci ripetiamo sufficientemente in testa il mantra “less is more“.

E allora ripetiamolo, less is more!

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Filed Under: Usabilità, user experience, Wordpress e CMS

About Marco Pini

Vivo a Firenze e dal 1998 aiuto aziende, associazioni, enti e professionisti a creare e migliorare la loro immagine sul web. Mi piace fare formazione e scrivere su tematiche inerenti la UX, la SEO e l'educazione al digitale o dare qualche consiglio ai webmaster. Per questo ho deciso qualche anno fa, di creare questo blog.
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Mi chiamo Marco Pini e dal 1998 lavoro come consulente web.

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La mia attività lavorativa si svolge prevalentemente tra Firenze, Prato e Pistoia, ma faccio consulenze anche tramite Skype, e sono socio della web agency Koris.

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