Monetizzare da un blog o da un magazine online è molto complicato.
Internet è pieno di contenuti e la concorrenza in molti settore è davvero difficile per un blog o un magazine (o una testata giornalistica). Di questo ci parla Salvatore Aranzulla editore da milioni di euro di fatturato all’anno con il suo omonimo portale Aranzulla.it, partito con un semplice blog, nel suo libro “Il metodo Aranzulla. Imparare a creare un business online “, Mondadori Electa, 2018.
Libro molto veloce da leggere (144 pagine scritte in un formato grafico agile e “snello”), di facile comprensione, che ho trovato molto interessante. In pieno “stile di scrittura Aranzulla” facile da capire anche per i non addetti ai lavori.
Il Blog di Salvatore Aranzulla dal punto di vista della SEO
Avevo già analizzato i contenuti di Aranzulla in “ottica formativa” in un mio vecchio post.
Ah, Aranzulla è il più noto divulgatore informatico se non lo conosci, ma mi pare impossibile, almeno una volta un post di Aranzulla ti ha salvato da un possibile “disastro informatico”.
Il vecchio post dedicato al posizionamento sui motori di ricerca (SEO e ottimizzazione della pagina) analizzando un post del blog di Aranzulla lo leggi da questa parte: SEO e contenuti l’ottimizzazione dei contenuti. Case study, già che ci sono, se gestisci un blog ti consiglio di leggere anche la mia SEO CHEKLIST il mio regalo per tutti/tutte le/i blogger 😉
In sintesi, per me a livello SEO gli spunti di Aranzulla sono riassumibili in questi punti:
- Scelta dei titoli e degli argomenti sulla base delle ricerche degli utenti
- Scrivere in maniera semplice che non vuol dire essere banali. Se un argomento non sei in grado di spiegarlo in modo facile forse non lo padroneggi abbastanza?
- Essere esaustivi per soddisfare una specifica domanda dell’utente
- Aggiornamenti costanti nel tempo (a Google piacciono i contenuti che non vengono abbandonati ma aggiornati ed arricchiti nel tempo)
- Gruppi di articoli tra loro correlati sempre linkati in maniera intelligente ed utilissima per l’utente che vuole approfondire una determinata tematica.
Il libro “il metodo Aranzulla” è un testo semplice (che non vuol dire banale anzi), si legge in qualche ora e devo dire che l’ho trovato molto interessante, quindi lo consiglio a tutti coloro che per lavoro o per diletto gestiscono un blog o intendono utilizzare il content marketing come strumento di acquisizione clienti.
Cosa ci insegna:
- Analizza i “desideri” di ricerca degli utenti. L’intento di ricerca è fondamentale anche in una strategia SEO (e di web makerting) come ho già scritto in: creare contenuti di valore analizzando le query e le intenzioni di ricerca
- Scrivi contenuti UTILI per gli utenti che rispondano alle loro domande ed esigenze. Ti consiglio a questo proposito la lettura di: come fare SEO
- Se sei un blogger SCRIVI PER GLI UTENTI NON PER IL TUO EGO se vuoi ottenere risultati concreti (e mi spiace ma i “likes” non sono risultati concreti)
Creare un business online, gli spunti utilissimi dal libro di Aranzulla:
1. Il lavoro PRIMA di scrivere un post è fondamentale, si torna al solito discorso dell’analisi delle intenzioni di ricerca e della progettazione di un contenuto, sempre che abbiate l’obiettivo di farvi leggere dal maggior numero di persone INTERESSATE a un determinato argomento.
2. Trovare una domanda per ogni risposta (il sistema dei titoli di Aranzulla che parte sempre dalle ESIGENZE degli utenti)
“Quella che all’apparenza sembra veggenza, in realtà – come è facile immaginare – è il risultato di uno studio minuzioso delle abitudini di ricerca degli utenti” (cit. pag 67)
3. Studiare il sistema di autocomplete di Google ma anche ubersuggest.io (Tool gratuito che volentieri linko) e, aggiungo, SEMrush e SEOzoom le due suite che utilizziamo alla Koris (l’agenzia web di Firenze di cui sono socio) per l’analisi professionale delle chiavi di ricerca.
“Lo strumetno dell’autocomplete serve a migliorare l’sepreza dell’utente s google (..) ma per chi scrive contenuti sul web e ha bisogno di capire di cosa parlare – quindi in che modo rispondere a un’esigenza di conoscenza il più possibile diffusa – può essere una fonta di informazione inesauribile” (cit. pag. 70)
Va valutata la difficoltà della chiave di ricerca analizzando i numeri e i competitori in SERP (risultati della ricerca).
4. Contenuti di qualità contenuti pensati per gli utenti, per le domande che gli utenti (e magari i tuoi potenziali clienti) pongono al motore di ricerca. Contenuti scritti in maniera semplice “frasi brevi, composte da soggetto, verbo e complemento oggetto, senza ghirigori e preziosismi” poi è naturale che non tutto può essere semplificato, ma ricordiamoci che il libro è rivolto a chi vuole costruire un business online basato sui contenuti.
“siate chiari, siate esaustivi e cercate di guadagnarvi la fiducia dei vostri lettori puntando tutto [ma proprio tutto] sulla qualità.” (cit. pag. 85)
5. Lavorare sodo, come scrive Aranzulla le canoniche 8 ore di lavoro al giorno, probabilmente non sono sufficienti per far decollare un progetto editoriale. Non basta scrivere qualche post… spero che questo sia chiaro a tutti quanti.
6. Monetizzazione: come monetizzi? La parte più difficile e su cui è sempre opportuno concentrarsi. Anche perché il traffico non è detto porti al successo economico, anzi puoi avere un sito che fa migliaia e migliaia di visitatori unici giornalieri ma se il settore non tira e non hai pensato a un business model farai zero euro mentre un sito internet con qualche decina di visitatori al giorno può portare, nella nicchia e con il business model giusto, guadagni importanti!
I modi per monetizzare sono tanti e meritano approfondimenti che spero di poter fare in futuro:
- adv classico,
- affiliazioni,
- dropshipping,
- sponsorizzati,
- vendita di servizi
5. Analisi dei dati per capire quali contenuti funzionano, quali necessitano di aggiornamenti (come sto facendo con questo mio vecchio post ad esempio) quali possono essere rimossi e reindirizzati ad altri o accorpati con altri ancora.
Ricordati che NON analizzare i dati di un sito web è come guidare la notte senza fari (in una strada di montagna piena di curve).
6. il Linking interno è un elemento imprescindibile per creare rilevanza tra i contenuti e quindi rafforzare l’autorevolezza del sito web in un determinato argomento perchè magari “intorno” a un argomento hai scritto vari post.
Io aggiungo (ma anche nel libro questo aspetto viene ovviamente citato): Avere pazienza e tanta tanta costanza!
Fare business online con i contenuti è difficile nel 2018 e lo sarà sempre di più nei prossimi anni, le competenze necessarie saranno sempre più legate al marketing, al “saper costruire un modello di business sostenibile” e all’analisi dei dati e sempre meno legate all’editoria e al giornalismo.
Insomma nulla di straordinariamente nuovo per gli addetti ai lavori (il libro è sicuramente rivolto a chi inizia la sua carriera nel web marketing o nella seo o a blogger che vogliono monetizzare) ma ho trovato gli spunti davvero interessanti, anche perché vengono da uno dei maestri nella monetizzazione dai contenuti sul web e di conseguenza della SEO 🙂
La data in cui esce questo mio post è il 30 aprile e allora non posso che ricordare che il 30 aprile del 1993 il Cern rilasciò il codice sorgente della rete “futura internet” inventata dal grande Tim Berners-Lee con licenza FREE e LIBERA (open source) senza la quale io non farei da 20 anni e passa uno dei lavori più belli di sempre e tu non staresti leggendo questo post!