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Non Scherziamo sulla Guerra! Podcast di Radio Diffusa sulle fake news. Il mio intervento.

Già nel nostro eBook audio attivo abbiamo affrontato il tema dell’infodemia e delle fake news ed allora ci siamo sentiti in dovere, in questi insopportabili tempi di guerra (invocare la Pace è un dovere sempre necessario), di lanciare un confronto collettivo, insieme ad ospiti che hanno partecipato a DIGITALE DIFFUSO ed a tutte le persone interessate all’argomento, condividendo consigli e procedure su come si possano verificare notizie di rilevanza strategica da territori in emergenza partendo dall’autorevole testo in materia “Verification handbook – versione in italiano“.

Di seguito il podcast integrale di tutti gli interventi del primo aprile (data che abbiamo scelto non per caso), ed a seguire le slides del mio intervento: qualche spunto di riflessione per porsi domande e stimolare, nel mio piccolo, un dibattito su fake news e propaganda al tempo dei social e del digitale.


Qualche spunto per discutere insieme…
Ne ho scelti 10 [tra i tanti possibili… ho quindi fatto una scelta escludendone altri]

Disinformazione, propaganda, notizie ostili, notizie fake etc sono sempre esistite
Il Web è un “acceleratore”

Un esempio di “fake news per giustificare l’inizio di una guerra” Le armi di distruzione di massa dell’Iraq, una notizia falsa…. ma VEROSIMILE!
[Discorso di Colin Powell all’ONU il 5 febbraio 2003]

Ogni giorno sul web siamo raggiunti da un’immensa mole di informazioni che abbiamo difficoltà a gestire. Nella marea di news, notifiche, informazioni è difficile orientarsi, dobbiamo imparare a scegliere a preferire pochi approfondimenti a un flusso ininterrotto di informazioni che magari ci troviamo a fruire compulsivamente (infomania). Rallentare e ridurre la nostra esposizione a troppe fonti e a troppi stimoli informativi.

Gli ambienti mediali digitali sono spesso pensati per farci interagire il più possibile questo può portarci a condividere impulsivamente e in buona fede notizie non verificate, false o di propaganda. Pensiamo sempre prima di condividere o commentare, sforziamoci di resistere alle interfacce digitali che alle volte possono indurci a like e condivisioni frettolose.

Le piattaforme digitali tendono a mostrarci informazioni che pensano ci piacciano.
Se penso una cosa avrò conferme, anche se falsa o strumentalizzata… ricordiamocelo e cerchiamo di avere dubbi e di favorire l’incontro con opinioni e pensieri diversi dai nostri.

Spesso per alcuni “giornali” o “blog” l'”economia del click” è fondamentale per “guadagnare”. Diffidiamo di titoli acchiappa click e sensazionalisti o che sembrano scritti per indurci a reazioni emotive!

Business, dalle fake qualcuno ci guadagna sempre, “business as usual”.

Sui social tendiamo a polarizzarci, a semplificare le posizioni in “bianco” o “nero” (ottime per far circolare news false o strumentali). Discutere è bello ma è importante ascoltare l’opinione dell’altro, con l’obiettivo di aumentare la nostra conoscenza non di “avere l’ultima parola”.

Lo abbiamo detto, ripetiamolo! Siamo sempre più distratti…. abbiamo accesso a tanta informazione… difficile da gestire/filtrare. Seleziona le fonti ma anche chi “segui” sui social, è fondamentale, ogni tanto, fare ordine, un bel decluttering digitale, per sbarazzarti del superfluo nella tua vita online e superfluo è tutto quello che prova ad utilizzare le nostre emozioni per farci reagire frettolosamente (uno dei modi con cui le fake news, ma anche certa pubblicità, prova a farsi largo e a “catturare” la nostra attenzione).

PER ESEMPIO:
Troppe informazioni portano ad una “competizione” per la nostra attenzione, ma questa logica mal si concilia con la qualità, la complessità, la verifica delle fonti da parte del giornalista… dal nostro lato privilegiamo la “calma”, la verifica di altre fonti, la lettura completa allo “scroll frettoloso”

Tecnologie come Bot ed AI rendono sempre più facile costruire “fake” e farli girare in rete, spingerli, sfruttando le logiche delle piattaforme, ricordiamocelo e cerchiamo ad esempio di verificare se un account social posta esclusivamente un “certo tipo di notizie” magari con schemi ricorrenti (ad esempio il giorno) e dalle stesse fonti.

Se lo trovo su google è vero?
O se lo leggo su FB magari postato da un caro amico che mi dà fiducia è vero?
Enrico ci ha dato qualche dritta “operativa” nel podcast e in questa utile guida in pdf: CHI DICE COSA

Avevo affrontato l’argomento fake news e digitale [con una sitografia e bibliografia per approfondire] in un intervento per digitale diffuso, che puoi leggere qua:

Contrastare la diffusione di fake news grazie ai “principi” della media education

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