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La SEO o “LE” SEO? Una riflessione intorno alla visibilità sui motori di ricerca

La SEO (search engine optimization) racchiude una serie di attività volte a migliorare la visibilità di un sito internet sui motori di ricerca.

Tante sono le attività necessarie, le posizioni dei “vari guru, consulenti, formatori” specialisti della SEO su quali siano le attività da compiere, ed alcuni li ho affrontati nella sezione dedicata alla SEO e al web marketing del mio blog, riprendendo, in parte, il materiale che utilizzo nell’ambito dei miei corsi di formazione.

L’argomento della visibilità organica sui motori di ricerca (su Google in particolare) può essere declinata in vari modi e possono esserci vari approcci che si intersecano con altri aspetti, tutti importanti, nella realizzazione di un progetto web: aspetti tecnici e relativi strettamente a come è realizzato il sito web; architettura dell’informazione; usabilità; contenuti; link esterni; ottimizzazione delle pagine; analisi delle chiavi di ricerca e delle intenzioni di ricerca ecc.!

Tutti elementi fondamentali e differenti, e ogni SEO, anche per la sua formazione ed esperienza ha la sua scala di priorità 🙂 Personalmente ritengo che dipenda dal progetto e dagli obiettivi da raggiungere e che la SEO sia una disciplina che richieda di integrare approcci, competenze e sensibilità diverse (la tecnica è molto importante così come la “sensibilità” verso i contenuti e le esigenze specifiche degli utenti che navigano il nostro sito web)!

In questo post voglio invece far riflettere su una “banalità” non esiste UNA SEO valida SEMPRE, non esiste una ricetta che possa andare bene per qualsiasi sito web.

Per questo penso che si possa parlare di SEO al plurale, una strategia SEO non può non prescindere dal contesto, dal mercato in cui opera il committente, da una analisi del target (primario e secondario), dalla struttura della presenza online dell’azienda dalle risorse che è possibile mettere in campo.

Non solo, umilmente, alle volte si può anche dire che in alcuni settori la SEO potrebbe anche non essere il miglior modo per promuovere un’azienda su internet…… Se si fa web marketing in maniera etica e con l’obiettivo di far crescere la visibilità del committente è giusto anteporre sempre i RISULTATI allo strumento.

La visibilità organica sui motori di ricerca è infatti solamente una delle tante leve del web marketing!

Tutte le fasi di un lavoro SEO devono tenere conto degli elementi peculiari di ogni realtà, diffidando delle facili soluzioni e dei proclami del tipo “primo su google con 200 euro”.

E’ importante dotarsi di una strategia flessibile, orientata agli specifici obiettivi e che sia etica, anteponendo sempre i risultati alla “fede in uno strumento”, a volte potrebbero esserci canali di promozione migliori rispetto alla visibilità sui motori di ricerca, non serve essere rigidi non si tratta di essere apostoli della SEO 😉

Quali sono le fasi di un lavoro (o di una consulenza) di visibilità sui motori di ricerca?

Schematizzandole (e molto) sono queste:

  1. Analisi: della presenza online dell’azienda, dell’utenza e dei processi di navigazione degli utenti che navigano il sito internet da posizionare, dei competitori (“come fanno gli altri?” domanda che spesso tanti clienti mi fanno), delle chiavi di ricerca più pertinenti, di eventuali nuove nicchie di mercato “collegate e vicine” all’attività dell’azienda. E’ ovvio che già in questa fase non ci sia una ricetta preconfezionata che possa funzionare per tutte le aziende…. sarebbe impossibile e presuntuoso. Diffidare sempre di chi ha soluzioni semplicistiche per tutti!
  2. Ottimizzazione del sito web: sulla base della “fase 1” il sito internet deve essere “ottimizzato” in chiave SEO ed anche qua non si tratta di inserire dei tag html, non basta più, ed ogni sito web, ogni contesto è diverso e richiede aggiustamenti personalizzati sempre!
  3. Contenuti: content is the king! I contenuti sono essenziali per ogni progetto, ma c’è settore e settore, c’è budget e budget, c’è sito web e sito web, c’è blog e blog, c’è piattaforma e piattaforma, fondamentale quindi una strategia di content marketing che si basi su una solida analisi, su una pianificazione attenta del piano redazionale ma che sia commisurata alle risorse in campo, altrimenti il fallimento è certo 🙂
  4. Link earning: la “vecchia” link building. In sostanza fare in modo che i nostri contenuti siano appetibili e vengano linkati e condivisi da altri siti.  Ebbene si, tutti gli studi lo confermano, ancora oggi il segnale dei LINK è fondamentale per posizionare un sito web (ricerca in lingua inglese di Brian Dean sui segnali SEO).
  5. Monitoraggio, analisi, aggiustamenti, aggiornamenti: il lavoro SEO non dovrebbe mai finire… o meglio, il lavoro del web marketer non dovrebbe mai arrestar.

In tutte queste fasi ci sono ottimi software, a volte anche molto costosi, che aiutano il lavoro del SEO e che spero di affrontare in futuri post.

Per questo mi piace parlare di SEO al plurale, ci sono troppe variabili, troppi fattori per poter essere ricondotto ad una formula magica valida per tutte le occasioni, sarebbe troppo facile….

E quindi, faccio LE SEO, e non semplicemente LA SEO, perchè così come sono plurali le realtà culturali e sociali che ci circondano, così abbiamo bisogno di approcci di web marketing vari, plurali ed aperti 😉

 

 

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